COME SCEGLIERE LA TECNOLOGIA GIUSTA.
Disponendo di due tecnologie differenti tra loro abbiamo la possibilità di offrire ai nostri clienti delle soluzioni sempre più adeguate. Tuttavia è importante capire che le due tecnologie si adattano a tipologie di pezzi diverse, e quasi mai quindi un particolare è convenientemente realizzabile sia in microfusione che in MIM. Di fronte quindi a un pezzo nuovo, è fondamentale individuare quale dei due processi dia la soluzione migliore.
Per far questo (premesso che è sempre opportuna una valutazione del nostro ufficio tecnico) vi sono dei parametri e dei limiti dimensionali che possono dare delle indicazioni abbastanza precise:

  • PESO La prima discriminante in assoluto è il peso: se con la microfusione si possono realizzare particolari dal peso che va da un paio di grammi fino anche a 3 chili o più, con il MIM il peso massimo ottenibile è di 50 grammi e la convenienza maggiore sia ha spesso su pezzi al di sotto dei 20 grammi.
  • MATERIALE Anche se questa osservazione può sembrare ovvia, è bene verificare le tabelle dei materiali disponibili per ciascuna tecnologia. Se infatti gli acciai e le leghe utilizzabili per la microfusione sono innumerevoli, quelli per il MIM sono relativamente pochi.
  • MASSIMA DIMENSIONE LINEARE La massima dimensione lineare di un pezzo in MIM è di 100 mm, mentre quella di un microfuso è di 300 mm.
  • QUALITA' SUPERFICIALE La qualità superficiale di un pezzo MIM è sostanzialmente più elevata di quella di un microfuso: con il MIM si può arrivare ad ottenere una rugosità pari a circa 0,80 µm, mentre quella ottenibile con la microfusione varia tra 2,50 e 3,20 µm.
  • COMPLESSITA' GEOMETRICA Sia la microfusione che il MIM sono processi la cui convenienza deriva spesso dal fatto di poter ridurre al minimo il numero di operazioni di lavorazione meccanica a cui dover sottoporre il semilavorato ottenuto con i processi stessi. In quest'ottica, la complessità del pezzo diventa importante: tutto ciò che si può ottenere dal processo e non deve essere eseguito successivamente si traduce in un risparmio. A tale proposito, il MIM può permettere gradi di complessità maggiori rispetto alla microfusione; a solo titolo esemplificativo, elenchiamo qui di seguito alcuni parametri inidcativi:
M.I.M.
microfusione
spessore minimo di parete
1 mm
2 mm
lunghezza fori passanti
10 x ø
da 1xø a 4xø a seconda del ø
lunghezza fori ciechi
5 x ø
da 0,5xø a 2xø a seconda del ø
  • QUANTITA' DI PEZZI Altro parametro significativo da tener presente nella scelta della tecnologia è il quantitativo di pezzi di cui si necessita: il MIM è indicato per quantitativi annui almeno di 20.000 pezzi, mentre il lotto minimo per il processo di microfusione è solitamente di soli 500 pezzi (dipende però comunque sempre dal tipo di particolare).

 

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